Visual Studies
Perché, vedi, c’è un limite al guardare.
E il mondo lungamente misurato dallo sguardo
vuol prosperare nell’amore.
Opera della vista è compiuta
compi ora l’opera del cuore
sulle immagini prigioniere in te, perché tu
le hai sopraffatte ma non le conosci ancora.
Rainer Maria Rilke, Svolta.
Mutazioni che hanno alterato il volto e l’anima, creazioni, slancio immaginario, possibilità della perdizione, dell’incontro, della variazione.
Regno della bellezza divergente, inconoscibile.
Territori dilatati, dissonanti, affollati, travolgenti, irregolari.
Figure incomplete, irrisolte, varchi ambigui dove si mette in scena un’enumerazione caotica.
Non più un’armonia ferma, stabile ma un’ibridazione plurale, illimitata.
Ordine o caos?
Immagini in uno spazio smontabile, reversibile e rovesciabile, che si sottrae a ogni tipo di gerarchia.
Linee di connessione che filtrano, reinventano e rimodulano, quindi riscrivono, riallocano e infine risemantizzano.
La fotografia di Roberta abita una visione che si muove tra conferme e illazioni, tra reticenze e deviazioni,
dove l’ordine e il caos si sfiorano e si incrociano creando un travolgente visivo fatto di combinazioni e confluenze, di interferenze e interscambi.
Roberta ci invita a partecipare la nascita dell’immagine mutante.
Gabriele Agostini
Visual Studies è stato progettato e realizzato in pellicola 35mm nel 2017, attualmente è ancora in fase di esplorazione.
Ad aprile 2018 viene presentato al Prague Photo 2018, a settembre viene esposto a Cascina Farsetti Art 2018 (Palazzo Velli, Roma)
curatori Gabriele Agostini, Luisa Briganti.